Già l’altro ieri, un gruppo di studenti  ha riaperto l’ex lucernaio nel dipartimento di Musica e Spettacolo, abbandonato da anni, per dare vita a un luogo d’incontro in cui far vivere una socialità diversa, portare avanti il progetto Proprietà Pirata per condividere testi e appunti, sviluppare insieme un sapere critico e alternativo a quello che ci viene offerto.

Diverse sono le iniziative  previste per oggi contro il caro vita e i tagli alla cultura. E la nostra università, la Sapienza, è stata teatro di una serie di azioni che mirano a riportare al centro del dibattito pubblico la condizione di vita del tutto precaria degli studenti e delle studentesse che devono barcamenarsi tra lavori in nero, affitti proibitivi e un’università definanziata e dequalificata.  Siamo partiti in un corteo interno che si è ingrandito via via  nelle strade della Sapienza. Con le maschere di V per vendetta, a simboleggiare la vendetta precaria, abbiamo sanzionato i luoghi simbolo della gestione dell’università post-Gelmini. I chioschi gialli, librerie ufficiali della Sapienza, contro il caro libri; la banca Unicredit, presente nel Cda della Sapienza,  che gestisce tutte le transazioni finanziarie dell’ateneo, in risposta all’aumento delle tasse universitarie-raddoppiate per i fuoricorso-;  il rettorato che individuiamo come la nostra controparte, uno stand della Wind-Infostrada che bene esemplifica il ruolo dei privati negli atenei italiani, usati come bacino di giovani compratori; la Laziodisu, per sottolineare lo smantellamento del diritto allo studio.

La giornata è continuata con una partecipata assemblea pubblica al pratone. Sono intervenute le lotte sociali che animano il percorso verso il 19 ottobre: gli studenti, i movimenti di lotta per la casa, i rifugiati politici, le lotte contro le nocività.

Siamo arrabbiati e non possiamo più restare a guardare, abbiamo deciso di organizzarci e metterci in gioco per rompere questi meccanismi.

Ci rivediamo il 19 ottobre in piazza!

Sapienza Clandestina