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Equitalia, bontà sua

La cosiddetta campagna di “umanizzazione” di Equitalia è partita e la sensibilità del suo amministratore delegato  Ruffini si tramuta in una sospensione delle cartelle durante le feste natalizie, precisamente dal 24 Dicembre al 6 Gennaio.

I dati parlano quindi di 500.000 mila debitori che non riceveranno le maledette buste verdi (contenenti multe, ma anche tasse), mentre non ci sarà tregua o festa che tenga per quegli atti o cartelle dette “inderogabili,” per queste si procederà come da regolamento.

Intanto di pignoramenti, sequestri e debiti si muore.

E’ accaduto il 19 dicembre scorso, un commercialista di Roma che si è impiccato nel suo studio non appena è riuscito ad avere un momento di solitudine e di riservatezza, lontano dagli occhi della sua segretaria, durante una normale giornata di lavoro.

Le poche righe che questo signore di 67 anni ha lasciato scritte non lasciano dubbi e raccontano di una situazione diventata insostenibile a causa dei debiti e nel cassetto della sua scrivania sono state trovate diverse cartelle di Equitalia….
Pare che questo signore avesse almeno 500.000 mila euro di debiti ed un pignoramento ormai prossimo, ma anche per molto meno ai giorni d’oggi c’è chi decide di farla finita infatti solo nel 2014 sono morte almeno 165 persone per fatti legati a cartelle esattoriali.
Dicevamo della campagna di umanizzazione portata avanti da Equitalia nel tentativo di essere “dalla parte dei debitori”, come affermato dall’amministratore Ruffini, e della sospensione natalizia che equivale semplicemente al rimandare il problema di qualche settimana, così da permettere a chi può di fare i regali di Natale e poi, parallelamente, esaurire la tredicesima nella rata di debito.

Di questo si parla e non di altro, di “piccioli” che questi debitori devono al riscossore legalizzato, a questo sistema di strozzinaggio che fa invidia ai peggiori gestori del racket sulle estorsioni (non dimentichiamoci della Soris ovviamente che è la sorella gemella di Equitalia anche se con diverse aree di “competenza”). Non si riesce, del resto, ad avere un’altra definizione per il livello di coercizione a cui sono arrivati nell’esigere pagamenti arretrati.
Per quanto possa far comodo una sospensione, anche se è difficile che due settimane possano modificare la situazione di migliaia di cittadini/ne, il problema rimane.
Il modello Equitalia, che tenta un quantomai difficile restyling, del resto non non cambia nelle sue funzioni né nella sua pratica di riscossione: “Siamo qui, ti diamo tutto il tempo per pagarci ma a modo nostro però”.
Questi suicidi/omicidi ci riportano ad una dura realtà, in cui le vittime di pignoramenti di immobili o somme di denaro, rischiano di finire per strada e di perdere tutto. Sono tantissimi, infatti, i nuclei famigliari che si rivolgono ai vari sportelli per il diritto alla casa, denunciando frodi e/o sfratti per mancati pagamenti di somme difficilmente sostenibili. Le banche in tutto questo hanno ovviamente un ruolo fondamentale, ma è un’altrettanto complessa questione che varrà la pena maggiormente indagare.
Detto ciò, un altro anno sta per arrivare e le cartelle continueranno ad esigere senza troppi fronzoli gli importi dovuti.
Quei numeri che compongono cifre, corrispondono al pegno che chi subisce la crisi e fa fatica a tirare a fine mese deve portarsi sulle spalle fino a quando o tutto verrà saldato o fino alla decisione, e sappiamo bene che spesso va a finire così, di lasciare perdere perché c’è troppo da pagare e col tempo si vedrà (nel frattempo gli importi delle cartelle crescono in maniera esponenziale).
La “super cazzola” dell’umanità di Equitalia è uno spot buono per chi vede il cittadino moroso come un evasore cronico, un debitore senza arte né parte che si sottrae ai doveri verso lo stato, dimenticando che ci sono vite vere dietro a quei nomi, scelte sbagliate a volte, ma futuri di interi famiglie per sempre ipotecati.
A fronte di tutto questo che fare?
Con la situazione attuale, sempre più disastrosa dal punto di vista  del caro-vita e dell’assenza o della precarietà di un reddito, la platea dei debitori si allargherà sempre più e sempre più persone saranno insolventi. Capire come intercettare la voglia e disponibilità di contrapporsi a questo sistema di strozzinaggio legalizzato sarebbe un ottimo punto di partenza.

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