Il diritto dei padroni
Nessun colpevole, nessuna responsabilità: è questo il risultato della sentenza emessa ieri dalla Corte di Cassazione in merito alla vicenda Eternit.
Dopo due ore di camera di consiglio, la Corte di Roma ha accolto la richiesta del pg Francesco Iacoviello, che aveva invocato l’annullamento della precedente sentenza della Corte d’Appello di Torino nei confronti della ditta elvetivo-belga per intervenuta prescrizione. Cancellata dunque con un colpo di spugna la condanna a 18 anni per il reato di disastro ambientale doloso, emessa nel giugno del 2013 a carico del magnate svizzero Stephan Schmidhein, ex presidente del consiglio di amministrazione di Eternit.
E grazie alla prescrizione spariscono anche tutti i risarcimenti per i familiari delle vittime. Questi ultimi, che erano presenti a decine fuori dall’aula della Cassazione, hanno accolto la lettura del verdetto con incredulità ma soprattutto con rabbia e grida di “vergogna”.
La sentenza di ieri è l’ennesimo schiaffo in faccia alla loro battaglia, perché pretende ancora una volta di riscrivere e cancellare la dolorosa verità che è sotto gli occhi di tutti da anni. Per la Corte italiana i morti di tumore per l’inalazione delle polveri d’amianto emesse negli stabilimenti italiani della multinazionale Eternit sono una tragica fatalità per i quali non esistono colpevoli.
Gongola soddisfatto il patron Schmidhein, che oggi può cullarsi sereno nel verdetto che lo assolve definitivamente da ogni responsabilità e gli garantisce il diritto di parlare con arroganza di quello che ritiene “un processo ingiustificato” al suo operato.
La sentenza di ieri non è un insulto solo alle vittime dell’Eternit, ma è l’ennesima vittoria dei padroni. E’ la conferma che i tempi della giustizia corrono con velocità diverse, abusando di certi strumenti (come la prescrizione) per continuare ad assolvere sistematicamente aguzzini di Stato, appetiti di potere e di profitto. Il pensiero non può che correre alla sete di vendetta ad alta velocità che in queste settimane si sta scagliando contro decine di imputati No Tav, mentre gli interessi del capitale continuano ad essere tutelati, protetti, sollevati da ogni responsabilità.
Questa sentenza non lascia solo senza colpevoli la vicenda Eternit, ma rassicura e strizza l’occhio all’arroganza dei padroni, confermando che ci sono priorità da tutelare che usciranno sempre indenni dalle aule di Tribunale: la logica del profitto e l’arricchimento ad ogni costo, a discapito di salute, dignità e sicurezza dei lavoratori.
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