InfoAut
Immagine di copertina per il post

Ma non hai pianto? Sull’interrogatorio di Maya

||||

Ieri pomeriggio Maya – la ragazza di 19 anni che all’inizio dell’estate aveva denunciato le violenze e gli insulti subìti mentre si trovava in stato di fermo all’interno del commissariato di via Tirreno, a Torino [qui la vicenda] – è stata a lungo interrogata dal Pubblico Ministero in relazione alla denuncia sporta contro gli agenti di polizia responsabili delle violenze. Qui sotto il racconto e alcune riflessioni su come è andata (dalla pagina “Io sto con Maya – Se toccano una, toccano tutte“).

Ma non hai pianto? L’interrogatorio di Maya.

Si è concluso dopo due ore e mezza l’interrogatorio di Maya, condotto dal pubblico ministero Emanuela Pedrotta, nota alle cronache per la sua persecuzione degli ultimi anni al Movimento No Tav ed ai tanti attivisti di quello torinese.

Un presidio nutrito ha atteso fuori dal tribunale, monitorato da un cospicuo numero di agenti antisommossa e della digos cittadina, mostrando striscioni e cartelli di sostegno a Maya e a tutte le donne vittime di violenza.

Non vogliamo entrare nel merito dell’interrogatorio per permettere ai legali di Maya di fare il loro lavoro ma alcune cose, alla luce della solidarietà dimostrata in questi mesi da tantissimi e tantissime, vogliamo scriverle.

Innanzitutto vogliamo dire che il pubblico ministero avrebbe voluto sentire oggi Maya sia in quanto persona lesa alla luce della querela da lei sporta, sia in quanto indagata (di cosa non è dato saperlo, forse per il reato di “resistenza”), confermando una volta in più come troppo spesso una donna vittima di violenza si trovi, dopo una denuncia, ad essere messa sotto accusa per i suoi comportamenti in questo caso, in altri per un abbigliamento o una parola sbagliata. In questa indagine specifica l’accusa diventa sostanziale, poiché il pubblico ministero interessato è anche colei che vorrebbe raccogliere le “prove” per incriminare Maya di qualche reato e magari anche rinviarla a giudizio.

Vogliamo anche raccontare di come l’attenzione del pubblico ministero, come nel migliore dei copioni visti e rivisti, si sia lungamente (per oltre due ore) concentrata su insignificanti dettagli per cercare ed ampliare eventuali contraddizioni nel racconto.

Ma vi vogliamo anche dire di come il pubblico ministero sia in possesso del video, recuperato dalle telecamere interne della caserma di Via Tirreno, in cui Maya viene spinta da un poliziotto, evidentemente esagitato, prima contro un muro e poi di come da esso venga colpita, anche sul volto.

Vi diciamo anche che c’è agli atti il referto di un medico legale che afferma di come i lividi sul volto e sul corpo di Maya siano esito di percosse. Ve lo diciamo non perché pensiamo che le affermazioni di Maya debbano essere provate, a noi basta la sua parola, ma sappiamo bene in quale sistema ci troviamo e di come accusare la polizia di una condotta violenta sia da molti considerato inaccettabile e lesivo.

Ha pianto Maya? Anche questa domanda le è stata posta, come se il pianto fosse una dimostrazione della violenza subita… No, non ha pianto ma li ha subito denunciati ed ha messo il suo volto per raccontare e tutti e tutte ciò che succede troppo spesso.

Ci chiediamo cosa inventeranno per poter giustificare tale gesto.

Forse archivieranno il caso dicendo che lei era agitata, o che ha provato a difendersi, o che li ha presi a mala parole, chissà…ma come siamo certi che faranno di tutto per gettare ombre su un fatto grave e cristallino, dall’altro lo siamo nell’affermare che continueremo a sostenerla con tutta la forza che abbiamo.

#IoStoConMaya
#Setoccanounatoccanotutte

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Intersezionalitàdi redazioneTag correlati:

polizia violentaviolenza sulle donne

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Verso il 25 novembre: contro i femminicidi e la violenza di genere

L’osservatorio nazionale femminicidi, lesbicidi e trans*cidi di Non Una Di Meno porta avanti dal 2019 un progetto che vuole combattere la violenza di genere

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

NUDM: è morta un’altra studente, non ne possiamo più

Sabato 23 novembre saremo a Roma anche perché desideriamo e pretendiamo una scuola diversa. da NUDM Torino E’ morta un’altra studente, non ne possiamo più. Aurora aveva 13 anni quando, il 25 ottobre, è stata uccisa dal fidanzato di 15 anni, che non accettava la fine della loro relazione.Lo stesso giorno, Sara è stata uccisa […]

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Torino, la mobilitazione contro gli antiabortisti continua: presidio al consiglio regionale

In queste settimane a Torino sono migliaia le persone che si mobilitano per chiedere la chiusura immediata della cosiddetta “stanza dell’ascolto”

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Per Anàs, morto in mare e per tutte le altre vittime dei confini

Lo scorso 9 agosto la comunità lametina si è stretta attorno alla piccola bara bianca contenente i resti di Anàs, bimbo di sei anni annegato in un naufragio e ritrovato nel nostro mare.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Aborto libero, sicuro e gratuito!

Sabato 28 settembre, in occasione della giornata internazionale per l’aborto sicuro, in Piemonte in tant3 ci mobiliteremo su tutto il territorio contro le politiche regionali che da anni sposano obiettivi antiabortisti, retrogradi e lesivi della libertà di scelta.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Pride critico, Pride comodo

Dov’è stato lasciato il “prendere e fare” a favore del “chiedere e aspettare”? Gli oppressi hanno iniziato un ciclo politico in cui si costituiscono come vittima senza agency che cerca di essere protetta. Il presente testo è la traduzione di un articolo di Charlie Moya Gómez pubblicato in castigliano su Zona de Estrategia il 27/06/2024. […]

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

RBO al Festival Alta Felicità – in dialogo con Fatima Ouassak

Fatima Ouassak è una politologa e militante ecologista, femminista e antirazzista. Il suo ultimo libro Per un’ecologia pirata (tradotto in italiano da Valeria Gennari per Tamu edizioni (2024)) propone un’alternativa all’ecologia bianca, borghese e a cui manca un approccio intersezionale.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

RBO al Festival Alta Felicità – In dialogo con Louisa Yousfi

Il termine “Barbari” viene utilizzato da Louisa Yousfi nel suo libro “Rester barbares” allo scopo di mettere in luce una trappola: da una parte il paradigma del razzismo proclamato, quello dell’estrema destra che definisce barbari i soggetti razzializzati e dall’altro lato il razzismo integrazionista, quello per cui occorre essere dei “buoni selvaggi”educati per essere all’altezza dei bianchi.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

No agli antiabortisti nelle strutture pubbliche!

Giovedì 11 luglio alle ore 12 si terrà una conferenza stampa davanti all’Ospedale Sant’Anna a Torino (ingresso via Ventimiglia) organizzata dal Comitato per il Diritto alla Tutela della Salute e alle Cure – Piemonte.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Le donne africane e la difesa della terra e dei beni comuni

Due articoli tratti dalla WoMin African Alliance, scritti in occasione della Giornata della Terra (22 aprile) e della Giornata internazionale della biodiversità (22 maggio).

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Francia: rivolta nella banlieue dopo l’ennesimo brutale omicidio poliziesco

Scoppia la rabbia dopo l’omicidio di un diciasettenne da parte della polizia francese.

Immagine di copertina per il post
Culture

La trama alternativa – Sogni e pratiche di giustizia trasformativa contro la violenza di genere

La lettura di questo testo di Giusi Palomba, pubblicato da Minimum Fax nel marzo 2023, apre a moltissime riflessioni, dubbi e prospettive. Partiamo dall’ assenza nel nostro paese di un dibattito costruttivo e condiviso su come affrontare le violenze in maniera trasformativa e non punitiva.  In tantə possiamo riconoscerci nelle storie e nelle pagine di […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Catalunya: una talpa di Stato spiava l’attivismo

Un agente del Corpo di Polizia Nazionale spagnolo si è infiltrato nei movimenti sociali di Barcellona per tre anni. È entrato a far parte del centro sociale La Cinètika nel 2020 e ha stabilito relazioni sessuali-affettive strumentali con donne che gli hanno reso più facile partecipare ad assemblee, conferenze e manifestazioni. Articoli tradotti da Directa, […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Il caso Hasib Omerovic e la polizia “parallela”

L’ordinanza del giudice istruttore Ezio Damizia che ha portato all’arresto dell’agente Andrea Pellegrini e alla notifica di avvisi di garanzia per i reati di falso ideologico e depistaggio nei confronti di altri quattro agenti del commissariato di Primavalle non giunge inaspettata.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Violenza in residenza Edisu a Torino.

Sulla violenza subita dalla studentessa all’interno della residenza Edisu a Torino vi sono già molti articoli e dichiarazioni da parte di politici, istituzioni e sciacalli di ogni tipo.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Tra Atene e Torino, violenza di genere come pratica di disciplinamento e repressione

Emerge come l’oppressione della polizia è tutt’uno con quella patriarcale. La violenza sessuale diventa così a carattere sistematico, una metodologia che permette al potere di consolidarsi, reprimere e diffondere i propri valori.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

IRAN: PROSEGUONO LE PROTESTE GIOVANILI IN TUTTO IL PAESE DOPO L’UCCISIONE DI MAHSA AMINI

Sembra che al momento siano cinque le persone uccise con colpi d’arma da fuoco dalle forze di sicurezza del regime nel Rojhi-lat, Kurdistan orientale iraniano, durante le forti proteste per la morte di Mahsa Amini, la 22enne arrestata dalla polizia morale perché non indossava correttamente il velo e deceduta per le botte subite. Oggi, mercoledì, […]

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Il Tribunale di Torino assolve il poliziotto picchiatore e condanna le donne che non rimangono in silenzio.

Ieri si è tenuta la sentenza a conclusione del processo che ha coinvolto Maya in qualità di parte lesa e imputata per aver ricevuto un pugno in faccia da un poliziotto durante un fermo nel 2017. A conclusione del processo la giudice ha assolto il poliziotto e condannato Maya per oltraggio a 4 mesi di […]

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

25 novembre: Ci vogliamo vive, non è una richiesta. È una promessa di lotta

Nella giornata giornata internazionale contro la violenza sulle donne in moltissime città d’Italia ci saranno presidi, flashmob, cortei, passeggiate transfemministe e azioni dislocate di denuncia e contro-narrazione dei femminicidi e trans*cidi. Inoltre sarà reso pubblico l’Osservatorio nazionale su femminicidi e transcidi a cura di Non una di meno nazionale, un lavoro di monitoraggio dei femminicidi […]

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Divise e violenza sulle donne: nessun* ha più intenzione di tacere!

Sarah Everard è scomparsa la sera del 3 marzo a Londra, mentre stava tornando a casa. Il suo corpo è stato trovato dopo una settimana nel Kent.In questo momento un agente della polizia metropolitana si trova sotto accusa per averla rapita e, in seguito, assassinata. Dopo l’omicidio di Sarah, migliaia di donne hanno scelto di […]